0

1966
Stripsody

Eugenio Carmi
Interpretazione vocale di Cathy Berberian.
Testo introduttivo di Umberto Eco.
Arco d'Alibert edizioni d'arte  Roma & Kiko Galleries  Houston U.S.A, 1966

Nel 1966 Cathy Berberian - definita da Umberto Eco “la più grande cantatrice vivente di musica contemporanea” – è alla ricerca di nuove stimoli vocali per una sua composizione sperimentale. Eco le suggerisce di interpretare una serie di onomatopee fumettistiche e immediatamente pensa a Eugenio Carmi perché “parve evidente che Carmi era l’uomo che poteva visualizzare quel materiale”. L’incontro tra i due artisti è all’istante stimolo reciproco e grande amicizia. “Cathy era un’artista indescrivibile, un vulcano in eruzione e la sua figura era tutt’uno con la sua voce e i suoi gesti” e così Carmi realizza 14 tavole: “mi chiusi nel mio studio di Boccadasse e ascoltai sul giradischi decine di volte il canto di Cathy. Fu così che riuscii a partorire in un mese 14 immagini nelle quali tutte le onomatopee cantate erano diventate leggibili”.
 Cathy Berberian canta l’opera al Festival di Brema con grande successo, Eugenio Carmi espone le immagini alla Galleria Arco d’Alibert di Roma da cui, edito dalla galleria, il libro Stripsody, che raccoglie le tavole di Carmi, il 45 giri dell’esecuzione di Cathy Berberian e l’introduzione di Umberto Eco, che crea per il libro anche un glossario che attribuisce un significato ad ogni onomatopea. Viene pubblicata anche un’edizione in inglese dalla Kiko Gallery di Houston che realizza  una serie di serigrafie dalle tavole di Carmi. Le serigrafie saranno la scenografia di tutte le successive interpretazioni vocali di Stripsody di Cathy.

 

Leggi il testo di Eugenio Carmi in "Pages", n.1, 1970